Quantcast
Channel: ClassHorseTV Club
Viewing all articles
Browse latest Browse all 108

Ciao "Invincibile": il mondo equestre in lutto per l'addio a Piero d'Inzeo

$
0
0

Impossibile separarli. Appena tre mesi dopo la morte del fratello Raimondo anche l’altra metà dell’unica vera grande leggenda dell’equitazione italiana lascia un vuoto enorme in questo sport. Anzi, in tutto lo sport tricolore. Perché il bianco, il rosso e il verde sono un unico marchio indelebile che Piero D’Inzeo ha sempre portato verso l’alto con stile e orgoglio, incidendoci due argenti e quattro bronzi olimpici. Otto partecipazioni ai Giochi, un titolo Europeo e ben 7 vittorie sul campo gara più caro, quello di piazza di Siena. Come una casa, per lui, che proprio a Villa Borghese vinse la sua prima gara ufficiale nel 1938 e che ancora oggi rimane il più titolato in quel luogo magico, che sicuramente lo ricorderà con tutta la commozione possibile il prossimo maggio.
Ma una figura come quella di Piero D’Inzeo non deve essere ricordata. Perché, semplicemente, continua e continuerà ad esserci.
La paura fa 90, l’età oltre la quale questo immenso cavaliere non è riuscito a portare il suo fisico. Ma l’esempio sportivo e vincente, in senso assoluto, che è riuscito a lasciare rimarrà incancellabile, superando ancora una volta anche questo ostacolo.
Lo sport tutto può solo ringraziarlo. E così farà per volere preciso del Presidente del Coni Giovanni Malagò: la camera ardente è stata allestita nel Salone d’Onore del Coni. L’incarnazione dello stile, la rappresentazione animata del manuale di equitazione naturale: questo si diceva di lui. Uomo schivo e serio Piero D’Inzeo ha sempre vissuto il suo sport come inevitabile passione, fondata sul sacrificio e sulla disciplina. “Quello che si fa con il cavallo – ha detto in una delle sue ultime interviste – è un lavoro in profondità, un lavoro condiviso per cui qualche volta magari un cavallo meno capace si conferma un migliore compagno per indole e generosità”. Il perfetto binomio, come Piero e Raimondo, quasi da pronunciare come una parola sola. Ora torneranno ad esserlo: leggenda. E magari si sfideranno ancora tra loro, i due “Fratelli Invincibili”. Ognuno con le proprie armi, Piero con quelle dell’artista. Per spiegare la differenza di stile tra sé e Raimondo un giorno disse: “… io, forse, in qualche occasione sono come il pianista che dopo il “mi” disegna nell’aria un arco con la mano…”
Andare a cavallo, come fosse musica. Ricerca dell’armonia con la propria anima e con questo animale fantastico. Tra i suoi preferiti c’era anche ”The Rock”. Noi siamo convinti che un Rock inarrestabile continuerà a suonare per sempre. Quello del galoppo di due fuoriclasse indimenticabili.

Fabrizio Boni


Viewing all articles
Browse latest Browse all 108

Trending Articles