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Bosty, un campione d’oro

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A quanto pare al campione d’Europa bastano un po’ di cioccolato e una Coca Cola Light per carburare, almeno così racconta, scherzando, il tecnico francese Philippe Guerdat, ancora a caldo della vittoria di Bosty ai campionati europei di Herning. Lui, brizzolato, sempre con quell’aria scherzosa, ancora non riesce a crederci. È la sua prima medaglia individuale, d’oro per di più, che arriva in ventisette anni di carriera da senior. Funambolico, dallo stile inconfondibile, velocista, semplice e simpatico, insomma la stoffa del campione. Questa volta, sotto la sua sella, la formidabile Myrtille Paulois che ha messo a segno cinque giri senza toccare una barriera, macchiati da una sola penalità per fuori tempo nella prima manche della finale, a sottolineare, per un cavaliere che non ha mai problemi di cronometro, quanto sia stato sofferto quel quarto percorso netto. Roger Yves-Bost, o meglio Bosty, ha un palmares di tutto rispetto ma mantiene intatta quella freschezza e semplicità che solo i veri sportivi sanno preservare. Il ct lo prende in giro perché Roger non è di quelli che prima di entrare in campo si chiude in una bolla e non parla con nessuno. “Anzi, – dice – è sempre lì pronto a scherzare, anche quando lo attende una grande sfida. È il suo modo di concentrarsi – spiega – non ho idea di cosa mi dica in quei momenti, parole a caso, ma Bosty è fatto così”. Piace al pubblico, ai fan e ai colleghi, connazionali e stranieri, che hanno gioito di questo trionfo dimostrando un rispetto, un affetto e una simpatia per il fuoriclasse d’Oltralpe che ha sconfinato i limiti del semplice fair play. Classe 1965, Roger Yves-Bost è nato a Boulogne-Billancourt, nell’Ile-de-France e ha conosciuto i cavalli fin da bambino nella struttura dei genitori, Le Haras de Brulys, a Barbizon. Un talento precoce con i pony che gli porta due volte il titolo di campione di Francia e l’argento, a soli 12 anni, ai campionati d’Europa. L’oro junior continentale arriva nel 1982 e, a 21 anni, Bosty debutta come senior. Campione di Francia due volte, nell’88 e nel ‘97, dal ‘90 entra a far parte della squadra nazionale. Nello stesso anno, con Norton de Rhuys, conquista la terza piazza in finale di Coppa del Mondo a Goteborg e, in sella a Souviens Toi III, arriva quarto con il team alle Olimpiadi di Atlanta. Innumerevoli vittorie nei Gran Premi internazionali, tra cui nove Coppe del Mondo (tre volte a Bordeaux), il GP dello CSIO di Hickstead nel 2006, il GCT Grand Prix del CSI5* di Cannes, e la tappa finale del Longines Global Champions Tour di Abu Dhabi con Ideal de La Loge nel 2011. Con la squadra è oro ai Weg di Stoccolma ’90, oro ai Giochi del Mediterraneo nel ’93, argento ai Weg dell’Aia ’94, bronzo agli europei di San Gallo ’95, argento ai Weg di Roma ’98, membro del team vincitore del circuito della Meydan Fei Nations Cup 2009 e sul gradino più alto del podio nella tappa di Aachen 2012 con Nippon D’Elle. Quella di Herning è, a tutti gli effetti, il traguardo più alto della sua vita in mezzo ai cavalli, inattesa forse, ma quando l’occasione si è presentata Bosty ha dimostrato tutta la capacità di campione e tenere i nervi saldi fino all’ultimo salto. L’emozione, visibile, nel suo sguardo al momento della premiazione, parlava da sola. Lui dissacrante, lui umile, sempre pronto alla presa in giro, lui campione d’Europa 2013. Un oro meritato doppiamente per un cavaliere che ha messo sempre davanti il lavoro, la spontaneità e la simpatia, oggi premiate con la sua incredibile volontà di volare oltre gli ostacoli, perché, come lui stesso ama dire, “non è mai finita”.

Barbara Leoni


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