Quantcast
Channel: ClassHorseTV Club
Viewing all 108 articles
Browse latest View live

I dodici apostoli di Horse Academy

$
0
0

Adesso toccherà a loro, la famiglia allargata di Horse Academy. Adesso conosciamo i volti degli ammessi al primo talent show dedicato all’equitazione che si annuncia, davvero, pieno di sorprese. Ma andiamo con ordine: gli studi di ClassHorseTV non sono mai stati così affollati di ragazzi, di entusiasmo e di suspense. Il sipario si alza con la sorprendente visita dei tamburi della Scuola Militare Teuliè e l’esuberante e incontenibile presentazione di Luca Panerai. A dieci giorni dalla chiusura delle finali dei casting, che si sono tenuti nei mesi scorsi in tutta Italia con il camper itinerante di Horse Academy, arriva il grande momento per svelare i nomi dei dodici concorrenti e della location misteriosa in cui andrà in scena il programma che per quattro settimane mostrerà “l’equitazione come non l’avete mai vista”. Pronta ed emozionata anche la giuria composta da Federica Pesce, in arte Fish, Federica Leone, Enzo Truppa, Roberto Rotatori e Giovanni Consorti, mentre in studio, al fianco di Panerai, ci sono tutti gli sponsor coinvolti e gli ospiti: Claudio Gobbi del Corriere della Sera, Valentina Mariani di Fixdesign e Melissa Malandra, esperta grafologa e giornalista, interpellata sulla grafia dei concorrenti per interpretare qualche suggestione del loro profilo caratteriale. Prima disciplina affrontata, il dressage, con un irreprensibile Enzo, quasi intenerito e dispiaciuto di dover lasciare fuori due degli otto finalisti: “Devo dire che sono tutti ragazzi che montano davvero bene, li avrei presi tutti ma il gioco ha le sue regole”, commenta in studio. E i ragazzi l’hanno capito: grazie al mosaico virtuale, i dressagisti di Horse Academy sono Claudia Brambilla, Emanuele Carzaniga, Laura Bortolotti e Monica Bernardis. Ma la prima novità inattesa arriva con la nomina, ogni quattro concorrenti per disciplina, di due outsider di riserva, pronti a saltare dentro alla prima occasione possibile, al posto di un concorrente che esce. Così, per il dressage, si aggiungono ai quattro anche Carlotta Calderara e Tabatha Zaccagnini. La scoppiettante Fish non risparmia nessuno: premia e castiga ma sempre con il sorriso, nella miglior tradizione equestre di carota e bastone, ma i ragazzi sono pronti a tutto. È la volta del completo e a Roberto Rotatori viene proprio difficile fare il duro, ma il mosaico non ha compassione e ancora una volta decreta i quattro nomi: Clelia Casiraghi, Guido Gatti, Francesca Colombo e Pietro Grandis. Con loro, i due outsider, Matilde Morganti e Olimpia Bolaffio. Tocca al salto ostacoli, la disciplina con la concorrenza più alta in tutti i casting e sostenuta dalla decisiva presenza del cavaliere Giovanni Consorti: sono Gian Marco Panini, Virginia Corbani, Giulia Piubello e Nicolò Quarteroni ad entrare, insieme ai due outsider Camilla Porseo e Alfredo Fratella. Ancora una volta la produzione di HA e Fixdesign sorprendono e decidono di assegnare un premio Fair Play a chi, nel corso delle selezioni abbia dimostrato una condotta sportiva esemplare: è Filippo Melidoro che conquista così l’unico biglietto rimasto per aggiungersi ai due outsider del salto ostacoli. In tutto sono, così, diciannove i ragazzi di Horse Academy, omaggiati, al momento della nomina, di un piccolo presente di benvenuto: una maglietta Fixdesign e un portachiavi Conticelli, per conservare gelosamente l’accesso nella “casa-scuderia”. La trasmissione è quasi al termine, tra l’entusiasmo e l’euforia di un’avventura che è solo all’inizio, ma ancora non si sa nulla sul fantomatico “dove”. Il pegaso alato di ClassHorseTV in blu cobalto a firma dell’artista Marco Lodola, illuminato a sera per l’occasione, fa da indicatore e apre i battenti del Castellare Equestrian Club, una struttura equestre all’avanguardia nella campagna pavese pronta a diventare la scuderia della prima edizione di Horse Academy. Data d’inizio, il 10 ottobre. Bravi ragazzi, ora fate le valigie!

Barbara Leoni


Figlio d'arte in sella

$
0
0

A diciannove anni si può fare tutto, anche permettersi di fare un giro con uno scooter sellato rigorosamente Pariani e perché no, mangiarci un buon sushi. A Filippo Bologni è concesso anche questo. Cavaliere in uniforme per l’Arma dei Carabinieri a Tor di Quinto che, dopo la recente medaglia d’oro young rider ai campionati italiani 2013, ha fatto il suo esordio in un circuito internazionale a 5 stelle nell’arena di Vienna. Un Longines Global Champions Tour che ricorderà per l’emozione iniziale, non ancora per il risultato finale. “E’ stato incredibile essere lì, con i migliori”. Una prima volta, “una prima esperienza, che mi è servita per imparare ad essere ancora più competitivo”. Filippo non si vuole fermare, continua a saltare: “Adesso vorrei riuscire ad entrare nel giro, poter montare ancora in questi campi…”. Un debutto “senza particolare pressioni. Sinceramente l’ho sentita di più in un campionato Nazionale, in quello Europeo”.

Filippo Bologni è salito a cavallo da piccolo. Prima per gioco, poi per passione al fianco, ovviamente, di suo padre, Arnaldo, non un cavaliere a caso. All’età di sette anni guardava i cavalli ancora da lontano, con un certo distacco, poi come spesso accade, basta poco per innamorarsi, far cambiare le cose. E’ bastato “un concorso sociale nella nostra scuderia per far sì che il cavallo diventasse anche un lavoro. Da quel momento non sono più sceso”.

La sua storia a cavallo comincia a otto anni, al fianco del padre cavaliere che ha reso onore all'Italia sui campi internazionali, oggi suo primo tifoso in qualsiasi gara, oggi ancora alla ricerca di un cavallo che sia all’altezza dei suoi trascorsi. Da quel giorno Filippo è cresciuto, ha alzato al cielo 17 Coppe delle Nazioni fino all’ultima, ad aprile, quella conquistata nello CSIO di San Giovanni in Marignano, seguita da un secondo posto nella Coppa di Bonheiden, in Belgio a maggio. Senza dimenticare l’ultimo successo, con il titolo di campione italiano young rider a settembre.

“Avere un padre come lui mi è stato solo d’aiuto”. Mai nessuna gelosia, paragone o particolare pressione. “Averlo al mio fianco è un supporto costante, mi permette di lavorare con maggiore concentrazione. Il suo consiglio? E’ quello di tenere nella vita sempre i piedi per terra. Nell’equitazione quello che conta maggiormente è il cavallo e ci possono essere dei momenti bui, dove non vinci. È in questi momenti che il lavoro, i sacrifici e l’impegno possono fare la differenza”.

L’Italia crede in lui, ha bisogno di giovani del suo valore, del suo carattere per tornare a far parlare di sé e dei suoi cavalieri anche all’estero. Ci vuole tempo, la giusta pazienza, l’attenzione necessaria per non sbagliare niente. Per questo Filippo segue Arnaldo, crede che guardare da vicino i top-riders del calibro di Marcus Ehning, “il più da vedere”, o Ludger Beerbaum, “il più forte al mondo nel gestire una gara”, possano aiutarlo ancora e migliorarsi, cercare di raggiungerli. Ma che cavaliere sarebbe senza la sua amazzone? Per questo ad accompagnarlo, a condividere le giornate tra ore di allenamenti e studio (pronto ora per l’avventura universitaria…) c’è Francesca Garcia, altra figlia d’arte: “Ci aiutiamo a vicenda. Insieme superiamo tutto, andiamo oltre all’ostacolo”.

Luca Uccello

Che la festa cominci!

$
0
0

La festa adesso è davvero iniziata! Horse Academy da sogno è diventata realtà. La trasformazione è avvenuta in una notte magica, ricca di ospiti ed emozioni, in cui Luca Panerai ha presentato la sua sfida più bella, targata Fixdesign e ClassHorseTV: ecco allora il primo talent show dedicato al mondo dell’equitazione. Più di 500 invitati si sono lasciati stupire dalla forza di questa idea, celebrata con convinzione anche da grandi artisti come Ron, Gianluca Grignani, Drupi, Enzo Iacchetti, Red Ronnie e Stefano Chiodaroli che hanno voluto testimoniare direttamente sul palco la loro passione per il cavallo, per i giovani e per questo progetto che li unisce. Arte, adrenalina e sorrisi che si sono mischiati tra una nota e l’altra al Castellare Equestrian Club, una fantastica e innovativa struttura nel mezzo della campagna pavese che da ora in poi diventerà la vera e propria casa per i ragazzi che partecipano alla sfida. Ora sono dentro, ora tocca a loro: dodici concorrenti divisi in due squadre, tutti con lo stesso sogno, il primo premio che vale 50.000 euro. Si sono presentati al pubblico e adesso iniziano la loro personalissima sfida Claudia Brambilla, Emanuele Carzaniga, Laura Bortolotti e Monica Bernardis per il dressage. Gian Marco Panini, Virginia Corbani, Giulia Piubello e Nicolò Quartieroni per il salto ostacoli. Clelia Casiraghi, Guido Gatti, Francesca Colombo e Pietro Grandis per il completo. A insidiarli e a rendere più avvincente il gioco ci sono anche otto outsider, a decidere il destino di tutti sarà la giuria composta da Federica Pesce, Federica Leone, Enzo Truppa, Roberto Rotatori e Giovanni Consorti. Horse Academy è quindi un’occasione unica: per i partecipanti ma anche per i telespettatori che per la prima volta in assoluto potranno entrare grazie alle telecamere di ClassHorseTV nelle pieghe più profonde del rapporto empatico che si crea tra l’atleta e il suo cavallo. La sensazione più forte è quella di novità e gioventù, voglia di cambiare il mondo dell’equitazione e quello televisivo trovando un punto di contatto e un linguaggio nuovo e sperimentale. Mostrare qualcosa che non si è mai visto in un tipo di format che invece già da qualche anno domina nei palinsesti. Come saltare un nuovo ostacolo, o addirittura provare a mettere le ali a un cavallo: quelle che ha Pegaso, il simbolo creato dall’artista Marco Lodola pronto a illuminare una serata di presentazione e festa. La mitologia greca racconta che proprio Pegaso prese il volo verso la parte più alta del cielo per trasformarsi in una nube di stelle scintillanti e dar vita a una costellazione. La stessa speranza è quella di Horse Academy, un esperimento pionieristico che non vuole rimanere isolato. Sicuramente, comunque, almeno una stella ne uscirà. E sarà uno dei venti ragazzi di Horse Academy…

Fabrizio Boni

Michel Robert, un ritiro di classe

$
0
0

Il guru dell’equitazione porta il nome di Michel Robert. In sella a un montone all’età di 4 anni, l’avventura equestre del cavaliere francese, completista ai giochi olimpici di Monaco nel ’72 e che nel salto ostacoli ha trovato la sua consacrazione, è ancora in corso all’età di quasi 65 anni. Un cammino, come lui preferisce sottolineare, che ha avuto per costante il desiderio di vivere in mezzo ai cavalli. C’è chi lo osanna, chi lo sceglie come modello, chi invece lo denigra e ancora chi lo trova “troppo strano”. Ogni giudizio tuttavia rimane sospeso davanti ai risultati che parlano da sé, con dodici medaglie tra giochi olimpici e campionati internazionali che lo qualificano come il cavaliere d'Oltralpe più titolato. Michel Robert è prima di tutto un grande campione, il resto è frutto di una ricerca che lui ha perseguito e che riguarda le proprie scelte di vita: la sofrologia, lo yoga, un’alimentazione sana. Oggi, all’indomani dal suo annuncio di ritirarsi alla fine del mese dalle grandi competizioni internazionali, davanti al pubblico di casa sul campo di Equità Lyon 2013 , Michel si confessa per la prima volta a ClassHorseTV.
Michel, come mai questa decisione? Sarà definitiva?
Si tratta di una scelta ponderata e maturata nei mesi scorsi: nulla di drastico, è giunto il momento per me di uscire dalla scena internazionale ma continuerò ad esserci, sempre in mezzo ai cavalli.
In che modo?
Approfondirò, lontano dai campi gara di top livello, il legame con loro, lavorando in scuderia, con i giovani soggetti, con i miei allievi, con i miei studi.
Michel, lei è famoso per essere non solo un grande campione, ma anche per aver sempre lavorato sull’etologia e aver promosso questo approccio. Cosa intende per equitazione naturale?
È l’equitazione che prende in considerazione il cavallo, che parte da lui, dalla comprensione della sua psicologia, della sua morfologia, che tiene conto del quadro originario da cui arriva, dall’origine dei suoi antenati. Il cavallo nasce selvaggio e troppo spesso la mentalità umana lo percepisce come domestico a priori. Questo è sbagliato.
Come riassume in una parola la sua vita con i cavalli?
Passione e amore.
Etologia e sport come si incontrano? Ancora per molte persone sono due aspetti antitetici ma per lei è la dimostrazione che sono complementari.
Credo che con il buon senso, con la logica, quando si analizza un cavallo, ci si incontra necessariamente con l’etologia. Questo approccio semplicemente naturale, basato sulla comprensione, aiuta sicuramente anche nello sport di alto livello e permette di evitare molti errori.
In Italia, abbiamo un suo amico, Luca Moneta, ma sono ancora pochi i cavalieri che lavorano con un approccio etologico. Per quale ragione secondo lei?
Penso che ci sia stato un periodo in cui i cavalieri lo ritenevano un metodo folle, senza fondamento ma, a tutti gli effetti, il caso di Luca Moneta è stato l’evidenza sotto agli occhi di tutti: la sua performance ai campionati europei, non solo con un cavallo difficile ma che aveva inizialmente dei problemi comportamentali, è stata eccellente. Un risultato che è arrivato applicando un metodo che fino ad ora nessuno credeva potesse funzionare. Grazie a Luca Moneta ci siamo resi tutti conto che il suo metodo funziona.
Si parlava di equitazione naturale già all’inizio del XX secolo con la scuola italiana di Caprilli, poi lo sport ha cambiato molto le cose. Cosa è cambiato nell’equitazione di ieri e di oggi?
Posso dire che un tempo il cavallo era molto più intrinsecamente legato alla vita dell’uomo, sui campi di guerra, nel lavoro nei campi, era un mezzo di trasporto, le persone erano naturalmente più vicine a lui, al tempo dei nostri antenati. Poi è arrivato il cavallo da competizione che è stato considerato più forse come uno strumento sportivo, come una moto; e in questo caso la tecnica ha preso il sopravvento sull’aspetto emotivo che lega uomo e cavallo.
Il ricordo più bello nella sua carriera?
Lo ripeto spesso: i campionati del mondo nel 1982 insieme a Ideal de la Haye. È stata la mia prima vittoria importante. Per me è stato veramente un momento di ricompensa.
Mentre il momento più bello nella vita quotidiana con i cavalli?
È ogni giorno quando sono in sella e sento il mio cavallo felice, frizzante e c’è il sole. Quando vado in passeggiata in mezzo alla natura, galoppando con un cavallo che percepisce con me quel senso di libertà e insieme siamo felici. Sì, direi di sì: quando sono a cavallo in mezzo alla natura.
Parliamo della situazione sportiva francese: al suo primo mandato, il tecnico Philippe Guerdat ha optato per qualche cambio all’interno della squadra. Possiamo dire che ci abbia visto giusto con la vittoria nella finale di Coppa delle Nazioni a Barcellona, nonostante agli europei siate rimasti fuori dal podio?
Gli europei sono stati coronati dalla vittoria individuale di Roger Yves-Bost che è stata una bellissima vittoria e che ha dimostrato ancora una volta come l’equitazione naturale sia senza trucchi e come i risultati arrivino da una comprensione totale con il proprio cavallo. L’équipe ha sofferto per qualche difficoltà di Olivier Guillon, situazione aggiustata con la squadra che ha vinto poi la finale di Barcellona.
Quali sono i punti di forza dell’équipe francese?
È l’assiduo e serio lavoro che i cavalieri conducono quotidianamente. L’analisi che è stata fatta precedentemente da Henk Nooren ha gettato delle buone basi e oggi l’impegno di Philippe Guerdat ha dato anche una significativa forza emotiva, una spinta per riuscire e una maggiore coesione di squadra. Le cose stanno funzionando bene per la Francia.
Lei segue spesso anche Kevin Staut e Penelope Leprevost. Che cavalieri sono?
Sono due cavalieri molto determinati che hanno ottenuto ottimi risultati attraverso un grande lavoro: cercano il miglioramento, la messa in discussione continua, una ricerca aperta.
Lo sport per rimanere ad alti livelli diventa anche business. Qual è il ruolo degli sponsor nell’equitazione?
Gli sponsor sono fondamentali nel nostro sport, a maggior ragione oggi con le crisi economicha in corso. Il fatto che marchi del calibro di Rolex e Longines investano così tanto con montepremi sempre più importanti permette ai cavalieri di far girare anche il mercato equestre. Quello che ci manca ancora è l’attenzione dei grandi media, delle televisioni nazionali. Non siamo sicuramente ancora al livello del calcio o del tennis.
Se dico Sergio Grasso cosa pensa?
Mi vengono in mente le parole: passione, mestiere, professionalità, amore per il proprio lavoro, perfezione, modernità e tradizione al tempo stesso.
Esiste un’etica del business che è in grado di farsi carico dei valori dello sport?
Ci sono alcune maisons che certamente hanno nel dna il rispetto per l’etica dello sport e per la tradizione, come nel caso di Sergio Grasso.
Come sa, ClassHorseTV ha lanciato la prima edizione di Horse Academy per la quale lei hai inviato un video di in bocca al lupo. Cosa pensa di questa iniziativa?
Penso che più si parli del cavallo, più si motivano i giovani cavalieri che sono la vera base per il futuro. In Francia abbiamo la fortuna di averne tanti e bravi e credo che anche in Italia sia uguale. I cavalieri hanno bisogno di questo: certamente è un’ottima formula per promuovere le giovani promesse.

Barbara Leoni

Un gioiello di scuderia

$
0
0

Un'altra grande notte per Horse Academy, la terza tra le stelle e i gioielli Alessia Ansaldi Design, una collezione unica pensata appositamente per chi ama i cavalli e il mondo dell'equitazione. Una notte di musica al piano con Enrico Maria Frana, tra sorprese e sfide vinte, altre perse. Un'eliminazione nel salto ostacoli ma anche 'salti' di scuderie, qualche ritorno: di Alfredo Fratella e la sua Drag Queen. Tre ore sempre a cavallo, sempre 'agli ordini' di Luca Panerai con la voce severa della giuria composta dalla campionessa Valentina Truppa alla padrona di casa Federica Leoni, dai tecnici Giovanni Consorti e Roberto Rotatori fino a Ben Talbot e in campo Roberto Brenna. Ma non solo. In studio dopo una giornata intera al Castellare Equistrian Club anche lo speaker Carlo Rotunno, il cavaliere Natale Chiaudiani e l'amazzone Alessia Rossi.

Sigla e Alessandro Lauria è promosso da Facebook (oltre il 41% delle preferenze) per sostituire l'infortunato Guido Gatti. Un passaggio dagli Outsider alla squadra Blu, una corsa verso la vittoria finale? Vedremo. Certamente per Ale non sarà semplice conquistare un posto nel cuore dei suoi compagni d'avventura. Forse non basterà nemmeno il suo sorriso, il capello ribelle per convincerli, servirà invece, come ha già dimostrato, la sua qualità nel salto, la sua naturale forza, la grinta e l'umiltà mostrata sul campo gara, giorno dopo giorno. Un bell'esempio anche per la squadra blu, per chi fin dal primo giorno non lo voleva con sé, lo temeva. Che settimana che ci aspetta... Avanti i grigi, con i blu che oltre ad essere i peggiori delle settimana hanno rischiato di perdere anche il loro leader (o playboy?): Gianmarco Panini. La 'figurina' è il peggiore in compagnia di Emanuele Cazzaniga e Virginia Corbani. I giudici salvano il cavalier Ema e mandano al Facebook-vote gli altri due: Gianmarco si salva. Ma che fatica.

Adesso arriva il difficile, la sfida. Virginia contro Camilla (la seconda migliore tra gli Outsider), Reginella contro Leonardo della Florida. Vincono i secondi, vincono per un voto, quello decisivo di Ben. Vince Camilla, perfetta ma non eccezionale, lascia Horse Academy Virginia che cade nel giro di prova, che non è mai riuscita a creare il binomio perfetto. Nessuna lacrima (sul mio Pony...) non è nel suo carattere. Solo delusione, tanta, per non essere riuscita a portare avanti la sua passione con i suoi nuovi amici.

Ma ad Horse Academy, nella scuderia dei sogni, ora c'è spazio anche per Giovanni Manzaro. Per gli Outsider un altro 'gioiello' di saltatore...

Ginevra, il giro del quadrante

$
0
0

Il sito www.rolexgrandslam.com segna l’ora, o meglio ne segna tre, quelle di Aachen, Calgary e Ginevra. Alla sua prima edizione e a due terzi dal giro completo di lancetta, con i primi due appuntamenti archiviati, ora il Rolex Grand Slam approda nella città elvetica, con il CSI5* per tradizione legato alla maison, e in programma dal 12 al 15 dicembre. Con questa novità targata 2013, Rolex intende rafforzare il proprio supporto al mondo dello sport, con eventi equestri di massima levatura, insieme a tennis, golf, Yachting e Formula 1. I criteri di individuazione dei rendez-vous incoronati solennemente Rolex, sono stati la ricerca della perfezione, ma anche l’alto profilo organizzativo, mediatico, sportivo che rispecchia fedelmente tre concorsi dalla grande tradizione equestre. Lo stesso criterio top level richiesto ai cavalieri che ambiscono al trofeo (disegnato da Corinna Pike e creato dalla gioielleria londinese Garrard, dal 1735 al servizio dei gioielli della corona) e al montepremi in palio: basta pensare che solo i tre singoli gran premi ammontano a un totale di 2,5 milioni di euro a cui si aggiunge il bonus, chiave del circuito Grand Slam: quello di un milione di euro qualora un concorrente dovesse conquistare consecutivamente la vittoria nei Grand Prix di tutti e tre i concorsi. Un bonus valido anche nel caso in cui la vittoria riguardi solo due GP consecutivi (500mila euro) o sempre due ma non consecutivi (250mila euro), in un ciclo continuo che non tiene conto del calendario di dodici mesi. Per i migliori top riders al mondo si tratta dunque di una scommessa con se stessi, una nuova “mission impossibile” da raggiungere. Coronamento di una partnership tra Rolex e il mondo del cavallo che ha più di cinquant’anni, il brand di orologeria promuove al tempo stesso un’iniziativa che tiene conto del futuro, aprendo al reparto giovani, con due young riders invitati su ciascun concorso, offrendo loro un’opportunità sportiva ineguagliata. Alle porte di Ginevra, le vittorie 2013 di Aachen e di Calgary portano due nomi diversi: non è stata di certo opera di un novellino il Gran Premio al Main Stadium di Aquisgrana lo scorso giugno, con il veterano Nick Skelton che, dopo 25 anni di silenzio, ha scritto in sella a Big Star per la quarta volta il proprio nome nell’albo d’oro. A Calgary però il sogno di Nick si è fermato a casa, con Big Star infortunato, e la vittoria ha battuto bandiera belga con Pieter Davos, in sella a Candy. Ora starà a lui fare il bis sul campo di Ginevra per portarsi a casa i 500mila euro di bonus. Ma questa sarà un’altra storia da raccontare...

Barbara Leoni

Stop alle telefonate!

$
0
0

Chi sbaglia, paga: questo il motto e il filo conduttore che ha tenuto unite le tantissime emozioni nella quarta puntata del Live Show di Horse Academy. L’editore Luca Panerai ha deciso di seguire un’impostazione severa ed educativa per tenere fede a un progetto che vuole esaltare prima di ogni altra cosa i valori del talento e della correttezza. Così, in apertura di trasmissione, è stata subito comunicata e resa ufficiale l’eliminazione di Camilla Porseo dalla squadra dei concorrenti e di Olimpia Bolaffio da quella degli Outsider: le due ragazze erano in possesso di un telefono cellulare e hanno quindi violato il regolamento del Talent. Un vero e proprio tradimento nei confronti della produzione e soprattutto di tutti gli altri concorrenti, per questo il provvedimento è stato inevitabile. Seguendo il percorso della moralità, ecco subito un’altra sorpresa: Clelia Casiraghi viene retrocessa nella squadra degli Outsider per avere in qualche modo assecondato e coperto il comportamento di Camilla Porseo e Filippo Melidoro si guadagna la sua felpa blu per buona condotta. Si riunisce così una delle coppie più affiatate dell’intero Talent, quella tra lo stesso Filippo e Alessandro Lauria, attori protagonisti di un’amicizia intensa e profonda, adesso di nuovo nella stessa squadra. Quella blu che però perde la sfida settimanale con quella grigia e quindi è costretta a mandare un suo rappresentante in sfida contro il più votato degli Outsider. Ecco allora sul campo di gara l’agguerritissimo Giovanni Manzaro contro Gian Marco Panini: una sfida di altissimo livello che stupisce ed emoziona tutti gli istruttori e i giudici. Alla fine Panini riesce a conservare il suo posto tra i concorrenti ufficiali nonostante un piccolo errore nell’ultima e decisiva prova. Poi ancora sorprese e provvedimenti esemplari: la squadra degli outsider perde altri tre concorrenti (Matilde Morganti, Carlotta Calderara e Tabatha Zaccagnini), eliminate perché anche loro avevano usato il telefono di Olimpia Bolaffio. La squadra vestita di rosso viene così infine praticamente rifondata con l’ingresso di quattro nuovi ragazzi, pronti a lottare per guadagnarsi con correttezza e passione il sogno di una vita. Perché questo è il senso della rivoluzione messa in atto in poche ore a Horse Academy con tutti questi provvedimenti: tutti i ragazzi che partecipano devono essere profondamente consapevoli dell’occasione unica che gli è stata offerta. Il Talent è un gioco, anche di stile come insegna Ciemme parrucchiere estetica (che cura l'immagine del Live Show di Horse Academy), ma allo stesso tempo vuole e deve mantenere un intento educativo verso ragazzi che hanno un’età compresa tra i 18 e i 24 anni e che rappresentano il nostro futuro. Passione e sogno sono parole sempre più dimenticate che però hanno un peso importante, che possono cambiare il mondo e l’equitazione. Ma chi tradisce e chi mente non ha nessuna speranza di salvarsi.

Una star in scuderia

$
0
0

Ormai la conosciamo tutti e grazie a lei molti hanno cominciato ad amare quella disciplina forse a volte poco capita da chi non è un appassionato di cavalli, il dressage. Valentina Truppa comincia anche questa stagione alla grande insieme al suo Fixdesign Eremo del Castegno e nel CDI 4* di Lione conquista il primo gradino del podio.  Un concorso a lei caro, dove Eremitico, ormai chiamato così da molti fans, dopo qualche piccolo errore della sua amazzone nel Grand Prix, ha fatto vedere la sua forma nel freestyle, dove ha riconquistato in scheda i suoi 8,5/9 a cui erano abituati.  Nel 2013 altre due prove attendono la campionessa italiana, un 5* a Salisburgo con Eremo e un 4* a Francoforte con Chablis, perché bisogna sempre pensare a entrambi. Una stagione differente quella che aspetta il carabiniere scelto. La priorità, infatti, non sarà la Coppa del mondo, bensì un programma ad hoc per arrivare ai mondiali in Francia al massimo della forma, tra cui anche forse il Global Dressage Tour a Palm Beach, dove si sta aspettando conferma di poter portare entrambi i cavalli. Le qualifiche per la Normandia nel 2013 sono già conquistate, con Chablis ad Arezzo e con Eremo a Lione. Ci si concentra quindi ora sul 2014. Chi spaventa di più adesso Valentina? I mostri sacri o le new entry? La risposta della giovanissima è pronta: i grandi della disciplina ormai lei li conosce da vicino, ma come ci confessa, sua madre dice “a volte vince chi ha più fame di vincere” e chi si è affacciato da poco al gotha del dressage forse ha più voglia di dimostrare di essere all’altezza, mentre chi ha già vinto tanto forse può “permettersi” di stare più tranquillo. Così Valentina continua la scalata verso i suoi obiettivi, essere nei primi 15 al mondo significa essere in finale, bisogna mantenere questo standard e portare avanti anche il bel sauro. E poi l’azzurra del dressage non si ferma e se le telecamere la seguono premurosamente in campo in ogni movimento a tempo di musica durante le sue kur, ora l’abbiamo vista protagonista e testimonial nello spot delle lavatrici Aquastar. Un ruolo diverso da quello a cui era abituata, ma, come ci dice divertita, che  rispecchia pienamente la sua quotidianità; anzi grazie alle nuove lavatrici Aquastar, più capienti, ora può passare meno tempo a fare il bucato e dedicarsi ancora di più a sé e ai suoi cavalli.


Horse Academy, Road to the Final

$
0
0

La strada è pronta, verso la finalissima! Nell’innovativo studio televisivo del Castellare Equestrian Club (il primo in assoluto all’interno di una scuderia) è andata in scena la semifinale di Horse Academy, la penultima puntata del Live Show che ha definito la situazione prima dell’ultima sfida che porterà la vittoria e il montepremi di 50.000 euro a uno solo dei ragazzi in gara. Le polemiche dell’ultima settimana hanno lasciato qualche piccolo strascico e anche Clelia Casiraghi ha deciso di ritirarsi dal gioco, dopo aver ammesso di aver usato il cellulare in possesso di Camilla Porseo. Poi, subito, Horse Academy ha voltato pagina: si è tornati dal filo del telefono su quello della passione e dell’adrenalina per le ultime sfide, con qualche novità. Per l’occasione, infatti, i testa a testa sono stati due: sul campo di gara così ecco di nuovo Giovanni Manzaro, ancora il più votato di tutti su Facebook. Contro di lui però stavolta è andato un concorrente ufficiale direttamente nominato dai suoi compagni: Laura Bortolotti, indicata all’unanimità dalla Squadra Blu e dalla Squadra Grigia per il suo impegno non sufficiente. Eppure in gara Laura tira fuori tutta la sua grinta, mentre il piccolo Giovanni trova qualche difficoltà con il suo cavallo troppo caldo, nervoso ed emozionato forse proprio come lui. I giudici, comunque, decidono di premiarlo anche per il suo comportamento durante l’intera settimana e finalmente, alla sua seconda occasione, “Chicco di riso” riesce a guadagnarsi un posto da titolare. Laura invece raccoglie i complimenti di tutti per la sua ultima esibizione ma deve salutare definitivamente l’Accademia. Poi il potere torna totalmente nelle mani del pubblico che sceglie la nuova e simpaticissima Outsider Camilla Schiesari: contro di lei scende in campo Monica Bernardis, anche lei per la prima volta in sfida. Stavolta, però, il peso della titolarità e dell’esperienza si fa sentire e Monica conserva il suo posto al Castellare Equestrian Club. A dover abbandonare il gioco è quindi l’ultima degli Outsider nella classifica di gradimento del pubblico: la “Spartana” Valentina Vagnozzi, che purtroppo è rimasta in corsa solo pochi giorni e non ha avuto il tempo necessario per poter mettere in luce le proprie qualità. All’appuntamento finale di giovedì prossimo, il 14 Novembre, si presenteranno quindi la Squadra Blu (Claudia Brambilla, Emanuele Carzaniga, Alessandro Lauria, Filippo Melidoro e Gian Marco Panini), la squadra Grigia (Monica Bernardis, Francesca Colombo, Giulia Piubello, Pietro Grandis, Giovanni Manzaro e Nicolò Quarteroni) e una piccola rappresentanza degli Outsider formata da Camilla Schiesari, Alice Redaelli e Maria Vittoria Colombo. Ancora pochi giorni, quindi, per i ragazzi di Horse Academy per perfezionare la preparazione dei loro cavalli grazie anche agli allenamenti specifici con l’innovativo Tapis Roulant “TecnoTapis Plus” messo a disposizione da Handy srl, che permette di abituare il cavallo a un ritmo costante, lavorando su dinamica e meccanica del movimento in pieno controllo dello sforzo dell'apparato cardiaco, respiratorio e circolatorio.

Dopo tanta fatica e tante emozioni, l’Editore Luca Panerai ha deciso di fare un altro grande regalo ai ragazzi della sua Accademia, portandoli tutti a Verona per la 115/a edizione di Fieracavalli, manifestazione di assoluto riferimento nel panorama equestre internazionale. Poi sarà di nuovo soltanto tensione, competizione, talento e sogno. Quello di quattordici ragazzi che hanno ancora sette giorni per vincere

Re Emanuele sul trono di Horse Academy

$
0
0

Ora si può dire: ClassHorseTV ha il suo cavaliere. Un volto solo che racchiude nel suo giovane sorriso passione, talento, correttezza e determinazione. Le nuove basi che Horse Academy ha voluto portare dentro al mondo dell’equitazione italiana. Emanuele Carzaniga è il vincitore, il ragazzo che si porta a casa il montepremi di 50.000 euro e quindi la possibilità di fare del suo amore per il cavallo anche un lavoro.  Ma il trionfo è di tutti. E tutti, infatti, festeggiano insieme al Castellare Equestrian Club, esaltando i valori del gruppo e dello sport.

L’ultima puntata del LiveShow è stata una cascata di emozioni. Il suo punto di partenza la classifica finale, presentata dai giudici e costruita valutando il consenso del pubblico, ma anche le capacità tecniche messe in mostra nelle ultime sfide sul campo e in tutto il mese di Accademia.

Hanno dovuto così abbandonare il sogno nell’ordine Giovanni Manzaro, Claudia Brambilla, Alessandro Lauria, Monica Bernardis, Filippo Melidoro e Maria Vittoria Combo, la sorpresa che negli ultimi giorni ha stupito tutti.

Ecco allora i nomi dei quattro cavalieri per lo scontro finale, i quattro migliori: Francesca Colombo e Pietro Grandis per il completo, Emanuele Carzaniga del Dressage e Gian Marco Panini del Salto Ostacoli. I ragazzi affrontano la loro ultima prova e Horse Academy fa un passo indietro: il vincitore deve essere scelto esclusivamente dal pubblico. Così la sfida si trasforma in una bellissima esibizione che mette in evidenza i grandissimi progressi raggiunti dai concorrenti grazie agli insegnamenti dei tecnici messi a disposizione dal Talent. Migliaia di voti tengono in ballo la situazione e fanno trattenere il respiro fino all’ultimo minuto di trasmissione, quando viene ufficialmente chiuso il facebook-voto e il verdetto è irrevocabile: vince Emanuele, davanti a Pietro, Gian Marco e Francesca.

Per il prescelto il premio in denaro, che gli permetterà di investire ancora sulla sua passione. E il ricordo forte di un’esperienza indimenticabile dal punto di vista sportivo e umano.

Vince Emanuele, quindi, ma il successo è per tutti i ragazzi che per un trentacinque giorni hanno inseguito un sogno e per un format televisivo che senza dubbio ha mantenuto la sua promessa con i telespettatori: l’equitazione come non l’avete mai vista.

Ora il vincitore dovrà trovare il modo di rendere produttiva questa incredibile occasione che gli è stata data, anche l’Accademia gli ha insegnato come si deve fare per crescere e raggiungere un obiettivo. Non smettere mai di inseguire il proprio sogno. Così come suggerisce il Pegaso, simbolo costante e silenzioso di tutta questa avventura: avere e comprendere la vitalità e la forza di un cavallo unita alla capacità di volare, incurante di qualsiasi ostacolo terreno.

Presto altri ragazzi potranno impararlo, presto Horse Academy riaprirà le sue porte.

Fabrizio Boni

Horse Academy, la memoria del futuro

$
0
0

E’ il tempo dei ricordi per Horse Academy. O meglio quel tempo che sembra sempre un po’ più lento e che si mette tra la nostalgia e il futuro, un nuovo progetto. L’ultima puntata del Live Show è servita proprio a questo, come fosse un ponte: da un lato i ragazzi che hanno appena finito di partecipare alla prima edizione del Talent che ha cambiato il modo di vedere l’equitazione in Italia; dall’altro l’invito chiaro a voler proseguire su questa strada, andare avanti aprendo le porte anche a nuove soluzioni regolamentari e alla partecipazione di concorrenti stranieri, per omaggiare lo sbarco ormai imminente di ClassHorseTV sul panorama internazionale. Così Emaunele Carzaniga si è goduto un’altra notte da Re, ma lo scettro sarà presto nuovamente messo in gioco. Intanto è stato bello scoprire qualche segreto in più di un’avventura che tutti, ragazzi e istruttori, hanno definito indimenticabile.

Tutto, inevitabilmente, si è aperto con il ricordo della redazione dedicato a Raimondo D’Inzeo, mito assoluto e punto di riferimento per tutti gli appassionati che vogliono avvicinarsi all’equitazione: per questo è stato importante farlo con i concorrenti dell’Accademia in studio, perché anche le giovani speranze di Horse Academy che sognano di diventare un giorno veri protagonisti del mondo equestre non devono mai dimenticare esempi come quello dell’eroe di Poggio Mirteto.

La strada segnata, fino a questo momento, sembra buona. Perché ancora una volta i valori che più sono emersi dal confronto tra i ragazzi nel post-talent sono stati proprio quelli del gruppo, dell’amicizia e dello sport in assoluto. Le stesse linee guida che dovranno definire Horse Academy 2, un progetto che già sta crescendo e che sarà supportato da ClassHorseTV Global. Il nuovo canale che sa bene quanto l’equitazione possa essere anche moda e fashion. Per questo i concorrenti di Horse Academy sono poi sbarcati alla cena di gala del “Milano Fashion Global Summit”, l’iniziativa organizzata da Class Editori in collaborazione con Camera Nazionale della Moda Italiana, The Wall Street Journal Europe e Bank of America-Merrill Lynch. L’evento rappresenta il più importante momento d'incontro tra i mondi della creazione, dell'industria, della distribuzione e della finanza e tra gli altri erano presenti Mario Boselli, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, Paolo Panerai, Editor in Chief and Ceo di Class Editori, Luca Cordero di Montezemolo, Chairman Ferrari, Diego Della Valle, Presidente e Ceo Tod’s, e Andrea Morante, Ceo Pomellato. Il tema di questa edizione e’ stato “Golden Age, Golden Bridges, i link per avanzare: Touch, Taste & Travel”. Un ponte verso il futuro, quindi: proprio come Horse Academy e il sorriso dei suoi ragazzi.

Fabrizio Boni

Jumping Parma, un salto di "Class"

$
0
0

Una prima volta, un grande successo. Il Jumping Parma ha stupito tutti e ClassHorseTV ha voluto celebrarlo, mettendolo al centro dell’ultimo Talk Show. L’ospite d’onore è stata quindi inevitabilmente Alessia Rossi Crespo, l’amazzone che insieme a suo marito Hernan ha organizzato una manifestazione che subito dopo il suo esordio sembra già destinata a diventare abitudine.

Un montepremi complessivo di oltre 130.000 euro, un grandissimo successo di pubblico ripagato dallo spettacolo offerto dai migliori cavalieri sulla scena internazionale. “È stata una grande gioia e una soddisfazione incredibile. Tutto è andato in maniera perfetta - ha confidato la madrina del Jumping Parma a Luca Panerai - e sarebbe bellissimo riuscire a riproporre una manifestazione come questa nel tempo”.

Sul campo gara ha vinto la svizzera Janika Sprunger, davanti agli azzurri Fabio Brotto e Nicolò Vincenzo Callerio che si sono tolti lo sfizio di superare il campione Olimpico Steve Guerdat. Ma oltre alla competizione a Parma c’è stato anche tanto divertimento: Alessia ed Hernan, infatti, hanno deciso di provare a mischiare i loro due mondi, l’equitazione e il calcio, che mai si erano confrontati da così vicino. Come fosse un abbraccio tra loro, destinato a raggiungere e a scaldare anche “Save the Children”, l’associazione a cui poi sono andati gli introiti di un’asta benefica in cui sono state vendute le magliette firmate da tutti i protagonisti scesi in campo per una strana partita tra Cavalieri e Calciatori. Il Cavaliere nel pallone, quindi, con tante emozioni rivissute anche in studio grazie agli interventi in diretta di Vincenzo Chimirri e Natale Chiaudani, agguerritissimi allenatori per un giorno.

A Parma e nel Talk Show di ClassHorseTV c’era Emanuele Carzaniga, vincitore della prima edizione di Horse Academy che si è preso la sua scena anche in quest’altra importante occasione, dove ha potuto usufruire ancora una volta, come una vera star, delle attenzioni di Ciemme Parrucchiere Estetica (che cura l’immagine delle giornaliste di ClassHorseTV). Ma l’ultimo Talk Show è stata anche l’occasione per un saluto speciale: proprio in occasione della manifestazione organizzata da Alessia Rossi, infatti, c’è stato l’addio alle gare di Athletica, la fenomenale baia di Giulia Martinengo Marquet. Un meritatissimo e toccante giro d’onore e una convinta standing ovation per celebrare un binomio fantastico e la fine di un amore viscerale. A testimoniarlo nella maniera più efficace la scelta dell’amazzone azzurra, che ha deciso di tatuarsi sul braccio proprio il nome della cavalla che, nonostante gli infortuni, l’ha portata a tanti successi. Il modo migliore per chiudere il racconto di un’altra serata speciale e magica, nel segno costante dell’amore per l’equitazione…

Horse Academy, i protagonisti

$
0
0

Se ti dico Horse Academy, oggi, cosa rispondi?

Un’esperienza indimenticabile, non semplice da vivere ed affrontare nel modo giusto. Una grande crescita dal punto di vista equestre ma sopratutto umano.

Scegli il tuo vincitore: il pubblico ha premiato Emanuele, ma se il verdetto finale fosse stato affidato a te chi avresti scelto? E perché?

Ovviamente avrebbe fatto piacere essere a me il vincitore, ma se avessi potuto scegliere avrei fatto vincere o Pietro Grandis, per il legame d'amicizia che ho con lui, o Francesca Colombo, perché la reputo una vera professionista a cavallo e nella vita.

Il Talent si è rivelato anche una fonte d’amicizia. Se ti dicessi di partire per un viaggio di un mese con uno solo dei tuoi compagni d’avventura, quale sceglieresti?

Senza dubbio Pietro.

In questi primi giorni hai notato qualche cambiamento dal punto di vista della “popolarità”? C’è un riscontro di questo tipo per aver partecipato a Horse Academy?

Per adesso non ho ricevuto ancora alcuna offerta di lavoro, ma ho guadagnato moltissima popolarità su Facebook.

Tutti i tuoi compagni ti hanno definito il punto di riferimento del gruppo: immagina di dover parlare a un giovanissimo ragazzo che vuole iniziare la sua avventura nel mondo dell’equitazione, quali sono le 5 parole magiche?

Credo che siano: umiltà, impegno, rispetto, pazienza, e crederci fino in fondo!

Sei senza dubbio il cavaliere più esperto che abbia partecipato al talent, per un’eventuale seconda edizione avresti dei suggerimenti?

Dal punto di vista del Talent cercherei di avere un livello di preparazione più omogeneo tra i concorrenti e nella finale terrei maggiormente presente i voti e l'andamento delle cinque settimane. Credo anche che delle telecamere fisse in casa potrebbero cogliere momenti molto divertenti per il pubblico.

Horse Academy è stata per tutti voi anche l’occasione di avere a disposizione quotidianamente dei grandi maestri del settore. Da chi senti di aver imparato più segreti?

Abbiamo lavorato con dei magnifici professionisti dai quali ho cercato di imparare il più possibile. Mi sento però di dover ringraziare in modo particolare Roberto Brenna per la pazienza e la dedizione che ha dimostrato nei confronti miei e del mio cavallo fino ad arrivare a degli ottimi risultati. Inutile negare poi che anche tutto il materiale che ci è stato messo a disposizione ci ha aiutato a crescere. Sergio Grasso, ad esempio, che ci ha messo a disposizione i suoi straordinari stivali, venendo perfino in scuderia a farci visita per realizzare delle calzature su misura per ognuno di noi.

Scegli due momenti, due emozioni: quella più positiva e quella più negativa che Horse Academy ti ha regalato…

La più negativa intorno alla terza settimana, quando mi sono sognato la mia ragazza, Irene. Da lì non ho più smesso di pensarla fino a immaginare di abbandonare tutto. Un vero calo emotivo. La più bella, invece, l’ho provata quando in finale sia i ragazzi che i giudici hanno speso parole bellissime nei miei confronti, dicendo che in casa sono stato fondamentale, disponibile, che li ho fatti divertire e che è piaciuta molto l'umiltà con la quale mi sono messo in gioco. Questo credo sia stato il mio vero successo… una vittoria a livello morale che non mi sarei mai aspettato!

Stoccolma incorona Daniel Deusser

$
0
0

Aspettando l'ora (Role)X di Ginevra, a Stoccolma la 13esima edizione della Rolex IJRC Top 10 final (International Jumping Riders Club) non ha disatteso le aspettative del pubblico. La Corona e lo scettro di migliore cavaliere restano in Germania, passando dalle mani di Christian Ahlmann a quelle più giovani di Daniel Deusser e alla sua Evita de Veldbalie. Un nome nuovo, non certo la scuola di provenienza, per uno dei club più esclusivi nel circuito mondiale, fondato nel 2001, con lo scopo di celebrare i successi dei migliori saltatori del mondo e diventato ormai un indiscusso appuntamento di riferimento nel calendario internazionale. Appuntamento che Rolex ha sempre voluto sostenere fin dalla sua nascita.

Germania ancora una volta davanti a tutti, questa volta al francese Patrice Delaveau e al suo Lacrimoso HDC, ma anche al primo al mondo nella classifica Fei, l’inglese Ben Maher e a Tripple X III che non è riuscito a rispettare le attese della vigilia.

Su tutte quella per Ludger Beerbaum (vincitore nell'edizioni 2001 e 2002), che ha provato a ripetersi e avere per la terza volta il nome iscritto sulla placca celebrativa del trofeo. Ma senza riuscirci. Così come il connazionale Marcus Ehning vincitore nel 2009 e Christian Ahlmann vincitore dell'ultima edizione a Ginevra, l'anno scorso. Supremazia evidente in un Top 10 dove hanno partecipato quattro tedeschi, tre francesi, un olandese, uno svizzero e il primo al mondo battente bandiera inglese.

"La mia cavalla – ha raccontato Deusser entrato a far parte della Top 10 solo grazie alla rinuncia di Scott Brash – mi ha aiutato molto nella seconda manche , è stata fantastica, ha dato tutto e devo a lei questa vittoria incredibile". Incredibile perché Delaveau era appena due decimi di secondo alle spalle di Deusser, con l'unico altro doppio netto della serata. E Ben Maher? Lui è stato il cavaliere più veloce ma non è bastato per vincere. Troppe le quattro penalità della prima manche. Per lui terzo posto.

Come portabandiera della Casa orologiera svizzera hanno partecipato Steve Guerdat e Kevin Staut, che non sono riusciti però a raggiungere il podio sperato. L’appuntamento per loro è rinviato solo di un anno, all’edizione 2014.

Nel segno della continuità voluta da sempre,  Rolex, è pronta a chiudere ora la propria stagione con il prestigioso e unico Grand Slam of Show Jumping, giunto al suo terzo e conclusivo atto, in programma a Ginevra dal 12 al 15 dicembre.

Luca Uccello

Insieme per i cavalli maltrattati

$
0
0

Il primo Talk Show di dicembre ha aperto le porte al Natale. Tutti gli ospiti invitati da Luca Panerai si sono schierati, senza esitare e con passione, dalla parte del cavallo. Dalla parte di Italian Horse Protection, l’associazione che lavora da più di tre anni per proteggere gli animali in difficoltà. Tanti protagonisti di primo livello in studio, ma la scena assoluta è stata lasciata al pubblico: la redazione ha infatti aperto una facebook-asta benefica in favore dell’associazione e in poco più di un’ora sono stati raccolti circa duemila euro.

L’iniziativa è stata l’occasione per indicare la direzione da seguire per stringersi veramente intorno a chi ne ha bisogno, ma anche il modo giusto di rivivere emozioni forti legate allo sport. Valentina Truppa, Roberto Rotatori, Roberto Brenna, Luca Moneta, Giovanni Consorti e Ben Talbot hanno messo a disposizione del pubblico oggetti unici e dal grande valore affettivo, tornando a raccontare così i momenti più importanti e carichi di emozione della loro carriera.

Dal Natale alla fine dell’anno il passo è breve e così il Talk Show si è rivelato anche lo spazio migliore per lanciare una nuova importante iniziativa che vi terrà compagnia durante le feste: il Capodanno di Horse Academy. Ad annunciarlo in diretta gli organizzatori dell’evento, Pierpaolo Ferilli e Stefano Gobbi, che si terrà presso la Horses Riviera Resort. A Cattolica ci sarà spazio per un concorso e poi per una bellissima festa, a cui parteciperanno tutti i ragazzi del talent-show.

In studio a festeggiare la notizia il vincitore Emanuele Carzaniga, ma anche Filippo Melidoro ha partecipato con un video messaggio inviato dalla Germania: lì sta lavorando per Emanuele Gaudiano, il nuovo numero 25 del Ranking Mondiale Longines. Horse Academy, quindi, è divertimento ma anche tanta serietà e un incarico di questo livello affidato a uno dei concorrenti ne è la più chiara dimostrazione.

Serietà e disciplina, con il giusto spazio per il sorriso e per la festa per chi è veramente pronto a lottare per il bene dell’animale che amiamo di più: questi i messaggi che l’ultimo Talk Show ha voluto mandare agli appassionati di equitazione in occasione delle feste e per questo oltre all’asta benefica è stato presentato anche il Progetto Islander, un sito ideato da Nicole Berlusconi e Stefano Sapuppo con lo scopo di restituire a questi animali la vita che meritano. Un'iniziativa che si concretizzerà nella mostra fotografica intitolata "Scatti di libertà" che ritrae i cavalli nel loro ambiente naturale. L’evento si svolgerà dall’1 al 3 febbraio presso lo Spazio Oberdan a Milano. L'intero ricavato sarà devoluto proprio a Italian Horse Protection. Un cerchio che si chiude, quindi, con immagini piene di fierezza, fascino ed emozioni. Proprio come la serata vissuta nello studio di ClassHorseTV.


Horse Academy, i protagonisti

$
0
0

Se ti dico Horse Academy, adesso, cosa pensi d’impatto?

È molto difficile rispondere, Horse Academy significa un mix di grandissime emozioni equestri e di vita che faccio fatica a definire a parole. Anche se abbiamo passato poco più di un mese al Castellare Equestrian Club, sento quel luogo come una seconda casa.

Cosa ha significato e come è stato per te, che ti definisci un ragazzo di montagna, condividere “forzatamente” uno spazio con tante altre persone per così tanto tempo continuativo? Hai avuto dei momenti di crisi?

Sicuramente non è stato facile, credo di aver avuto qualche difficoltà all'inizio quando ancora non si conoscevano le persone e le abitudini.

E’ cambiato qualcosa nella tua vita quotidiana e nelle tue abitudini dopo Horse Academy?

Nella mia vita quotidiana sono cambiate tanti piccoli dettagli, soprattutto il modo di vivere l'equitazione e la scuderia.

Scegli il tuo vincitore: il pubblico ha premiato Emanuele, ma se il verdetto finale fosse stato affidato a te chi avresti scelto?

Credo che il pubblico abbia scelto bene, perché Emanuele ha dimostrato di valere la vittoria; tuttavia i ragazzi che sono arrivati in finale meritavano di vincere, ognuno di loro è spiccato nel percorso di Horse Academy. Detto ciò, avrei premiato Francesca per le capacità equestri.

Quali sono secondo te le 5 parole magiche per poter diventare un buon cavaliere?

Sceglierei queste: umiltà, sacrificio, rispetto, passione e convinzione nelle proprie capacità!

Horse Academy è stata per tutti voi anche l’occasione di avere a disposizione quotidianamente dei grandi maestri del settore. Da chi senti di aver imparato più segreti?

Poter lavorare tutti i giorni a contatto con istruttori di livello internazionale ha veramente ingrandito le mie conoscenze sia in sella sia a terra; in particolare le attenzioni giornaliere nel lavoro in piano di Roberto Brenna e il mio tecnico di disciplina Giovanni Consorti. Il Castellare è la scuderia dei sogni, dove tutte le esigenze dei cavalli possono essere soddisfatte sotto l'occhio esperto di maestro Edson. Un pensiero va a tutti gli sponsor tecnici che hanno messo a disposizione delle attrezzature top! Come i prodotti Dry Fit che ci hanno accompagnato per tutto il Talent, soprattutto quando sulla Lomellina ha cominciato a calare il freddo. I cavalli hanno sicuramente apprezzato le coperte termiche, così come noi ragazzi l'intimo tecnico.

Il Talent si è rivelato anche una fonte d’amicizia. Se ti dicessi invece organizzare un bel viaggio con uno solo dei tuoi compagni d’avventura, quale sceglieresti?

Nella scuderia si è formato un gruppo di ragazzi più legati tra i quali, Emanuele, Francesca, Gian Marco, Pietro ed io. Andrei indistintamente con uno di loro, ma come è già capitato, la sera ci metteremmo in contatto telefonico con il resto del gruppo.

A un certo punto del Talent, secondo molti dei tuoi compagni d’avventura, è emerso un aspetto particolarmente competitivo del tuo carattere? Come la pensi a riguardo?

È parte di me, perché metto sempre massimo impegno in tutto quello che faccio. Tengo però a sottolineare il lato positivo della mia competitività, che è sempre stata messa a disposizione della squadra.

God save Scott Brash

$
0
0

Cala il sipario sull’ottava edizione del Longines Global Champions Tour, il circuito di salto ostacoli più prestigioso e ricco al mondo. Il 2013 è stato importante e pieno di emozioni per la famosa serie di campionato, che anno dopo anno cresce in numeri e livello. Da Madrid a Doha, da maggio a novembre, attraversando l’Europa in vista di conquistare il mondo. Nuove partnership e nuove location, tra celebrities e top riders, Jan Tops, il Bernie Ecclestone degli sport equestri, è il padre fondatore di un sogno diventato presto realtà. Una realtà indiscussa che quest’anno ha messo in palio un montepremi totale pari a più di 8 milioni di euro.

La Spagna ha dato vita alla stagione che è poi proseguita nella doppia tappa tedesca: Amburgo e Wiesbaden. Londra ha debuttato tra le grandi, mentre il Tour è proseguito sotto il sole estivo, tra il glamour della Costa Azzurra, tra Cannes e Monte Carlo. Dal Mediterraneo all’Oceano, alle calde notti di Estoril. Ancora in Francia per un salto nella storia nella magica Chantilly, per poi ritornare là dove tutto è iniziato, Valkenswaard, quartier generale del LGCT. Da lì il viaggio è proseguito tra Losanna e Vienna fino al gran finale in Qatar, dove il Tour è atterrato per la prima volta nello spaziale Al Shaqab Stadium, una delle strutture più innovative al mondo. Stadio in cui, dopo due anni di supremazia della madrina Edwina Tops-Alexander, il britannico Scott Brash si è aggiudicato il titolo di campione consacrandosi il più giovane vincitore di sempre del circuito. Freddo e determinato il giovane Iceman scozzese non si è accontentato del trionfo nella serie, ma ha voluto chiudere scrivendo il proprio nome nella storia aggiudicandosi anche il dodicesimo leg di Doha lasciando alle sue spalle due mostri sacri: Ludger Beerbaum e Marcus Ehning.  Il secondo posto della general ranking è rimasto al tedesco Christian Ahlamnn, mentre la statunitense Laura Kraut, pur avendo recuperato il suo Cedric, si è dovuta accontentare di una splendida terza posizione.

In un anno di crescita globale, cresce anche la forza di Class Horse TV, grazie alla media partnership con la Formula 1 del salto ostacoli internazionale. Un legame unico ed esclusivo  che ha portato ClassHorseTV ad essere presente in tutti gli appuntamenti del circuito, fornendo anche storage e delivery in tempo reale di tutti i contenuti multimediali attraverso la specifica creazione di un applicativo web dedicato, fino alla produzione sul campo di  4 leg: Londra, Losanna, Valkenswaard e Doha.

Un grande passo avanti nella visibilità del circuito di Jan Tops, pronto ad espandersi ancora arrivando fino a Shanghai, senza fermarsi. E noi, come sempre, siamo pronti a raccogliere questa nuova sfida.

Il successo di Scott Brash porta anche l’Italia sul gradino più alto del podio grazie a Veredus che sostiene il cavaliere britannico con la qualità e l’innovazione tipica dei suoi prodotti. Quella con l’azienda di Treviso è una collaborazione a 360 grandi che si fonda sull’amore per il cavallo e sulla ricerca della perfezione nelle soluzioni più avanzate per raggiungere il meglio in ogni prestazione. Per celebrare questo grande trionfo Veredus è pronta a offrire a tutti gli appassionati la possibilità di aggiudicarsi il kit con cui Scott Brash ha vinto l’ultimo e decisivo leg del Longines Global Champions Tour, conquistando l’intera serie. Partecipa alla Lotteria Veredus e rispondendo in modo corretto ad una semplice domanda avrai la possibilità di vincere il sottosella jumping, la cuffietta antimosche e la stinchiera Carbon Gel Vento Front con cui l’Iceman scozzese e lo straordinario Hello Sanctos hanno trionfato nell’edizione 2013 del LGCT.

In quale particolare giorno Scott Brash ha vinto il Gran Premio del Global Champions Tour a Doha, e con esso la finale del circuito?

1) Il giorno del suo compleanno
2) Il giorno di nascita di Hello Sanctos
3) Il giorno del suo esordio nelle gare internazionali

Clicca e partecipa al concorso Veredus per vincere il set del campione scozzese.

 

La casa... del trionfo

$
0
0

Dentro casa e dentro la storia. Un’altra giornata da sogno esce dal cassetto di Steve Guerdat, che proprio a Ginevra chiude nel modo più bello il suo 2013: il Rolex Grand Slam of Jumping è suo. Quarantacinque secondi di ostacoli tutti d’un fiato e poi 15 minuti eterni, prima del verdetto che vale quasi quanto l’oro di Londra: "È stato fantastico vincere e farlo qui – ha rivelato a fine gara - dove tutti mi vogliono bene. Sentivo la folla sostenermi e tutto questo mi ha dato una gioia incredibile”. Davanti a lui solo la voglia di festeggiare, dietro altri campioni del calibro di Simon Delestre, Alvaro De Miranda, Kevin Staut e il nuovo numero uno del Ranking mondiale Scott Brash. Questa volta si è dovuto inchinare anche lui, l’eccellenza è ancora Steve Guerdat.

Un grande attore protagonista che ha recitato la sua parte in un fantastico teatro: l’Arena Palexpo, il più grande stadio coperto del mondo, 9.500 anime pronte a respirare la passione per l’equitazione all’insegna dell’eccellenza, garantita Rolex. Una gara piena di emozioni e poi il trionfo dello svizzero: "Davanti a un pubblico del genere aumentano anche le responsabilità per me – ha aggiunto entusiasta – e ho un po' paura perché a volte penso di non poter dare loro quello che si aspettano. Poi ogni volta succede qualcosa di magico e si provano emozioni semplicemente incredibili, come questa”.

A guidarlo al successo ancora una volta il suo fidato Nino des Buissonets, così come a Londra 2012. E a proposito di compagni di viaggio anche la serata del sabato era stata carica di emozioni per Steve, con l’addio ufficiale e il giro d’onore per la sua amata Jalisca. Si volta pagina, ma certe abitudini non cambiano e a dimostrarlo arriva subito un successo che va ad arricchire un palmares ormai da favola.

Vince lo svizzero, quindi, ma vince soprattutto Rolex. L’intreccio con il mondo equestre è sempre più un meccanismo perfetto e mai come questa volta sono i numeri a dimostrarlo: oltre 40.000 spettatori durante i quattro giorni di manifestazione per seguire il meglio del circuito internazionale. E a certificare la soddisfazione della casa elvetica sono le parole di Alban Poudret, Direttore Sportivo della manifestazione: “Per noi è come un sogno – ha detto – ogni volta che vince Steve. Lui è il simbolo di tutto quello che vogliamo rappresentare nel mondo e nello sport. Ma quest’anno è stato davvero qualcosa di speciale.”. Emozioni fortissime, che ora i protagonisti potranno gustare per un po': il prossimo appuntamento firmato sarà ad Aachen il prossimo Luglio…

Horse Academy, i protagonisti

$
0
0

Inutile negarlo: tu sei il Re di Horse Academy, il Talent che per la prima volta ha puntato forte sullo sport e sull’equitazione. Cosa è cambiato nella tua vita da quel magico momento?

Ho avuto l'opportunità di conoscere grandi nomi nel mondo dell'equitazione, sia istruttori che sponsor. Inoltre ho ricevuto indiscutibilmente molta pubblicità grazie a tutta ClassHorseTV.

Con te e grazie a te è stata portata in alto una disciplina troppo spesso trascurata, soprattutto in Italia, come il Dressage…

In Italia abbiamo la fortuna di avere un grandissimo Cavaliere di Dressage come Valentina Truppa, che porta in alto da tempo questa disciplina. Credo che nessuno immaginasse la vittoria di un dressagista a Horse Academy, visto che la disciplina del Salto Ostacoli è molto più diffusa e seguita. Io però rimango convinto che la base dell'equitazione sia il lavoro in piano, ovvero il dressage.

La vita in Accademia è stata sicuramente molto dura, con sveglia alle sei e tanto lavoro. Ti ha stupito tutto questo o te lo aspettavi?

Essendo entrato in un'Accademia ero consapevole che non sarebbe stato così facile, in ogni caso dedicando le giornate interamente alla nostra passione è stato tutto molto piacevole, seppur indubbiamente impegnativo. Inoltre abbiamo avuto la fortuna di condividere di tanto in tanto anche giornate speciali e rilassanti come quella passata alle Terme di Salice.

Alcuni tuoi compagni d’avventura dopo Horse Academy hanno subito trovato lavoro: Filippo Melidoro, per esempio, ora è in Germania con il grande Emanuele Gaudiano. Tu saresti pronto a lasciare tutto e partire se arrivasse l’occasione giusta?

Ovviamente se mi capitasse l'occasione giusta cercherei di sfruttarla al meglio! In ogni caso ho già la fortuna di poter lavorare in un'ottima Scuderia come il Roncobello di Monica Iemi e di avere contatti con altri ottimi Cavalieri come Norma Paoli della Scuderia del Bedesco.

Horse Academy è stata senza dubbio per tutti voi un’occasione grandissima: quella di potersi mettere a confronto quotidianamente con grandi maestri del settore come Roberto Rotatori, Giovanni Consorti e Roberto Brenna. Da chi senti di aver imparato di più?

In primis ho appreso molto da Roberto Brenna, essendo lui il nostro istruttore di Dressage, ma sicuramente mi hanno trasmesso tanto anche tutti gli altri istruttori con i quali abbiamo avuto la fortuna di lavorare.

Tanti insegnanti di valore ma anche molti ospiti speciali. Vere e proprie stelle del mondo dell’equitazione sono venute a trovarvi in Accademia, quale ti ha colpito di più vista da vicino?

Mi è piaciuto molto poter lavorare con Vittoria Panizzon: ha fatto saltare anche noi dressagisti, coinvolgendo tutti in una lezione diversa dal solito e molto divertente.

Considerando soltanto l’aspetto tecnico e quindi il modo di montare, quale tra tutti i concorrenti di Horse Academy ti è piaciuto di più?

Secondo il mio punto di vista ci sarebbe da fare un nome per ogni disciplina. Per il salto sicuramente Gian Marco Panini, mentre per il completo Francesca Colombo. Reputo entrambi due ottimi cavalieri e soprattutto due persone di cavalli, sono molto preparati su tutti gli aspetti dell'equitazione.

Scegli due momenti, due emozioni: quella più positiva e quella più negativa che Horse Academy ti ha regalato…

Sicuramente Horse Academy non mi ha lasciato ricordi negativi, mi è spiaciuto però per il mio amico Guido Gatti che ha dovuto abbandonare il Talent per via di un piccolo infortunio. Ovviamente il ricordo migliore rimane la festa con tutti i ragazzi, subito dopo la finale: nessuna vittoria può essere grande se non si ha qualcuno di speciale con cui festeggiarla e condividerla!

Horse Academy, i protagonisti

$
0
0

Da 0 a 10. Quanta voglia avresti di ripetere ancora un’esperienza come quella di Horse Academy?

…..11. Questo significa che tornerei al Castellare con i miei amici, i giudici, gli istruttori, la produzione, Edson, Bardi e persino le telecamere già domani mattina.

Sei arrivato fino all’ultimo ballottaggio per la vittoria finale ma il pubblico ha scelto Emanuele: secondo te, a mente fredda e sinceramente, il verdetto è stato giusto?

Io credo sinceramente che i quattro finalisti meritassero tutti di vincere. Ognuno di noi ha rappresentato la propria disciplina con le proprie competenze e capacità, unite a forza di volontà e passione. Ognuno di noi ha lavorato e combattuto duramente ogni giorno per raggiungere il massimo risultato.

Hai detto che il tuo più grande sogno sarebbe rappresentare l’Italia alle Olimpiadi: quanto tempo deve passare ancora per realizzarlo?

Purtroppo più di quello che vorrei… Sicuramente la mia certezza è che continuerò a provarci ogni giorno con l’aiuto di chiunque mi vorrà dare una mano. A partire naturalmente da me stesso.

Non ti chiedo con chi ti sei trovato meglio in Accademia, ma quale persona ti ha stupito di più in assoluto? E perché?

Gianmarco Panini, perché pur avendo competenze e strutture degne di un ottimo professionista quale è, ha saputo con modestia e grande impegno mettersi in gioco e lavorare sodo insieme a noi.

Molti ragazzi di Horse Academy ti hanno indicato come l’amico ideale: secondo te qual è l’aspetto del tuo carattere che porta le persone a fidarsi di te?

Non sono una persona sdolcinata o facile alle confidenze immediate, sono un po’ permaloso e scontroso e non permetto alle persone di avvicinarsi da subito, ma sono un ragazzo che nel momento del bisogno non delude mai e c’è sempre al 100%.

Con il 2014 arriverà anche la seconda edizione di Horse Academy. Tu che lo hai vissuto da dentro e fino alla fine, cambieresti qualcosa nel format?

Credo che sarebbero utili allo show alcune telecamere fisse in casa, per poter conoscere meglio i ragazzi. Credo inoltre che la finale e i premi in palio non debbano essere affidati esclusivamente al facebook-voto, ma darei valore anche ad altri criteri e al merito sul campo.

Horse Academy è stata per tutti voi anche l’occasione di avere a disposizione quotidianamente dei grandi maestri del settore. Da chi senti di aver imparato più segreti?

Sicuramente ogni istruttore mi ha confidato i suoi piccoli segreti, io ho fatto tesoro di tutti. Loro sono stati preziosissimi e oltre a grandi maestri abbiamo avuto anche l'occasione di mettere a disposizione dei nostri cavalli metodi di allenamento innovativi grazie a strumenti e attrezzature modernissime come i materiali di Dry Fit.

Il Top e il Flop: scegli e raccontaci il momento più bello e quello più brutto che hai vissuto in Accademia…

Il mio flop personale è stata sicuramente la mia prova non brillante nel premio “La C2”, prima della semifinale. Il Top, ovviamente, raggiungere la finale e guadagnarsi un ottimo secondo posto. Certamente mi porterò sempre dentro questa bellissima esperienza e le amicizie preziose che ne sono nate.

Viewing all 108 articles
Browse latest View live